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IL DIRITTO ALLA SALUTE NELLA COSTITUZIONE ITALIANA L'Avvocato risponde 

IL DIRITTO ALLA SALUTE NELLA COSTITUZIONE ITALIANA

Il nostro giornale si è di recente interessato alla difficoltà oggettiva degli ospedali della provincia, di soddisfare il fabbisogno della popolazione: un generale plauso è andato a tutti gli operatori del settore, che combattono ogni giorno sfide al limite della resistenza umana, per garantire un adeguato aiuto a chi soffre.
Si è parlato, in maniera specifica, dell’Ospedale di Nocera Inferiore, ma ne va di per sé che, affrontare situazioni critiche, è fatto, purtroppo, all’ordine del giorno in tutti i nostri nosocomi.
Mancanza di posti letto, carenza di personale medico e paramedico, incapacità ed inefficienza, spesso, di chi dovrebbe gestire le sorti di un settore così delicato e di vitale importanza, portano a volte l’opinione pubblica ad assumere un atteggiamento di scetticismo e di sfiducia: fomentato anche dalla cattiva pubblicità di una stampa settoriale.
Gli interventi della politica devono diventare garanzia di un’attenzione particolare alla soluzione del problema, che ha visto per troppi anni adoperare il terreno della sanità pubblica come campo di battaglia per dispute di partito o, peggio, come attività di gestione di un potere, finalizzato più a procurare ritorni economici, che non a fornire certezze ai cittadini.

Insieme all’avvocato Simone Labonia, abbiamo voluto approfondire i dettami costituzionali che regolano il famoso “diritto alla salute”, di cui spesso si parla in maniera confusa ed approssimativa.

L’articolo 32 della Costituzione prevede che, detto diritto, sia pilastro fondamentale del Sistema Paese, rispondendo a criteri di uguaglianza sostanziale e libertà personale.
Cosa sia il diritto alla salute è ben intuibile, dalle pagine della nostra normativa, ma bisogna evidenziare che viene, a volte, violato attraverso atti, comportamenti ed omissioni che creano grossa turbativa sociale: contro questo malcostume (che rappresenta solo parte marginale del sistema), i cittadini hanno possibilità di difesa sia con atti stragiudiziari e ricorsi amministrativi, che con azioni giudiziarie nei settori civile e penale.
Le disposizioni vigenti affondano le loro radici nel riconoscimento di una valenza sociale, che deve rispondere a criteri di solidarietà e stretta relazione tra i diversi progetti di vita.
Inoltre, essendo connesse al valore della dignità dell’individuo, rientrano anche nella previsione dell’articolo 3 della Costituzione, che testualmente cita: “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche e condizioni personali”.
Il diritto alla salute, dunque, è un bene inalienabile, che deve essere garantito e tutelato dallo Stato.

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